“Noi studiosi e appassionati. A Benevento appuntamento d’eccezione che aiuterà la crescita della paleontologia italiana”

Parla Matteo Belvedere, paleontologo e segretario EAVP

Data:
22 Giugno 2022

“Noi studiosi e appassionati. A Benevento appuntamento d’eccezione che aiuterà la crescita della paleontologia italiana”

Anche per EAVP l’appuntamento di Benevento-Pietraroja segna il ritorno ad una attività in presenza dopo due anni difficili. Ci può raccontare in cosa consiste l’EAVP? Quanti saranno gli studiosi a partecipare da tutta Europa e quali sono i temi più rilevanti che saranno affrontati?

La European Association of Vertebrate Palaeontologists è un’associazione che ha come scopo principale quello di promulgare la ricerca scientifica nel campo della paleontologia dei vertebrati e a cui possono associarsi sia paleontologi professionisti che amatoriali. Ogni anno, con l’eccezione del 2020 per i motivi che tutti sappiamo, organizza un congresso in cui ricercatori, (molti) studenti e appassionati di paleontologia dei vertebrati si ritrovano per uno scambio di contenuti scientifici e creare nuove reti di contatti. Una delle peculiarità dell’EAVP è dare spazio ai giovani (studenti della triennale, specialistica e dottorandi) per presentare le loro ricerche ed idee, ed anche quest’anno non farà eccezione, con circa la metà dei relatori che non hanno ancora conseguito il dottorato. Il numero di partecipanti di quest’anno (più di 190 ad oggi) è tra i più alti di sempre per un EAVP, complice anche la modalità ibrida, che sperimenteremo per la prima volta quest’anno, e che consentirà a paleontologi di tutto il mondo di poter partecipare attivamente al simposio anche da remoto.

Cosa ci sarà al centro di questo vostro appuntamento?

Il congresso di quest’anno è molto diversificato a livello di tematiche. Ci saranno diversi workshop e simposi scientifici che tratteranno una moltitudine di temi, da materie specialistiche (es. macroevoluzione o icnologia) a temi tecnici sull’utilizzo di alcuni software in paleontologia, senza escludere le questioni etiche (es. decolonizzazione della paleontologia o la parità di genere negli studi paleontologici). Gli interventi dei relatori saranno estremamente vari. La conferenza verrà aperta da una presentazione del Dott. Dal Sasso su Scipionyx samniticus e continuerà con una moltitudine di interventi orali e poster sui temi più vari, dalla neuroanatomia di pesci del devoniano fino all’evoluzione umana del quaternario, passando per tutte le epoche storiche e per tutti i gruppi di vertebrati. Ci saranno anche molti interventi legati alla biomeccanica di diversi gruppi di animali estinti, alla modellizzazione e alle applicazioni tecnologiche in paleontologia. Sarà un congresso estremamente interessante!

Essere ospitati a Benevento nella stessa struttura della Soprintendenza in cui si trova lo Scipionyx samniticus sarà una spinta in più per dare centralità all’Italia in una associazione europea?

I ricercatori italiani, negli ultimi anni, si stanno affermando sempre di più nell’associazione, sia come membri che come parte del comitato gestionale. Sicuramente un congresso in Italia, e non uno qualsiasi visto che è il primo in presenza dopo un lungo intervallo, darà ancora più visibilità al nostro paese nell’ambito paleontologico.
Scipionyx è poi sicuramente uno dei fossili di dinosauro più conosciuti al mondo. Dare la possibilità a così tanti ricercatori europei di poterlo osservare da vicino è una opportunità unica e metterà sicuramente Benevento al centro dei pensieri scientifici di molti ricercatori. E chissà che non ne esca qualche studio di rilievo!

L’Ente Geopaleontologico di Pietraroja è un caso unico in Italia: una struttura pubblica a cui collaborano diversi ministeri e realtà amministrative del territorio. La collaborazione tra l’Ente, i ricercatori e le loro associazioni può dare risultati positivi per questo mondo scientifico e in generale per la paleontologia in Italia?

Sicuramente l’unicum dell’Ente Geopaleontologico di Pietraroja ha le possibilità per svilupparsi appieno tramite le collaborazioni con le associazioni paleontologiche (l’EAVP e non solo) e divenire un punto di riferimento non solo per gli studi inerenti il territorio. Ci sono tutte le potenzialità di espandersi a livello nazionale e, perché no, europeo. La creazione di borse di studio, finanziamenti alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio paleontologico sarebbero il veicolo più efficace per affermare a livello internazionale la rilevanza dell’Ente.