Pietraroja, una storia lunga 100 milioni di anni | Viaggio nel Geosito 1

Le rocce che affiorano nel territorio di Pietraroja hanno un’età compresa tra 10 e 100 milioni di anni circa.

Data:
13 Luglio 2022

Pietraroja, una storia lunga 100 milioni di anni | Viaggio nel Geosito 1

Le rocce che affiorano nel territorio di Pietraroja hanno un’età compresa tra 10 e 100 milioni di anni circa. Tra le più giovani ci sono quelle della Formazione di Pietraroja, facilmente riconoscibili per il loro colore scuro. Un’altra Formazione che affiora estesamente tra Cusano Mutri e Pietraroja è chiamata, appunto, Formazione di Cusano, composta da rocce di colore grigio chiaro ampiamente utilizzate per pavimentare piazze e stradine di questi due paesi matesini. A Cusano Mutri, per esempio, le rocce che affiorano lungo la strada che, dall’ufficio postale giunge fino al Monte Calvario, appartengono proprio alla Formazione di Cusano e non è infrequente potervi osservare alghe fossili e gusci di bivalvi che possono raggiungere il considerevole diametro di quasi 20 cm.

Invece, le rocce che hanno attirato ricercatori e curiosi da ogni dove, provengono da una località di Pietraroja denominata “Le Cavere”, l’area più promettente dal punto di vista paleontologico. Queste rocce hanno un’età di circa 100 milioni di anni e si sedimentarono nell’ambito dell’Oceano Tetide oggi scomparso.

Questo gigantesco bacino è il luogo in cui si formarono la maggior parte delle rocce che costituiscono l’ossatura principale dei Monti Lattari, dell’isola di Capri e del Matese. Avvicinandosi alle rocce delle Cavere, si nota subito che esse sono composte da decine di strati che, in determinati settori della successione rocciosa, possono avere uno spessore inferiore al millimetro. Queste lamine, così come vengono chiamate dagli addetti ai lavori, contengono numerosi organismi: dagli unicellulari alle piante, dai pesci fossili ai tetrapodi terrestri tra cui, appunto, il dinosauro teropode Scipiony samniticus.

Visita guidata a Ciro

In alcuni resti fossili, il grado di preservazione è così elevato che è possibile osservare perfino cellule e tessuti. Per tali motivi, il giacimento fossilifero di Pietraroja può essere considerato un fossil-lagerstätte, cioè un corpo sedimentario che fornisce un’inusuale quantità di informazioni paleontologiche.

Le Cavere è sia un deposito di concentrazione sia di conservazione. Infatti, la quantità di organismi conservati per unità di superficie è molto alta ed, inoltre, il materiale è perfettamente conservato, come testimoniato dalla formidabile e storica collezione di pesci fossili di Pietraroja esposti nel Museo di Paleontologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Gli strati rocciosi del fossil-lagerstätte cretacico di Pietraroja affascinano studiosi e semplici curiosi da almeno 200 anni ma, gran parte delle testimonianze paleontologiche sono ancora racchiuse all’interno della dura roccia e meritano di essere disvelate per incrementare le nostre conoscenze sulla vita di 100 milioni di anni fa.

 

Antonello Bartiromo
Naturalista-Paleontologo